Rallentare il traffico e riallocare lo spazio stradale: vantaggioso per la città e la sua economia?

I Piani Urbani per la Mobilità Sostenibile (PUMS) includono spesso misure che tolgono spazio alle auto in movimento o parcheggiate e che rallentano i veicoli privati per migliorare la mobilità degli utenti che si spostano con altri modi di trasporto. I politici sono spesso preoccupati da queste misure perchè poche, isolate voci di automobilisti possono creare molta pressione.

Questo è uno dei temi cardine che è stato affrontato nella prima sessione della quarta conferenza europea sui PUMS, svoltasi a Dubrovnik il 29 e 30 Marzo 2017. In questo articolo sono presentati due casi pratici di città la cui qualità della vita e l'economia sono migliorate in seguito alla riallocazione dello spazio stradale.

La Commissione Europea ha annunciato il vincitore 2016 della mobilità urbana sostenibile: Malmö.

La città svedese ha vinto il titolo EUROPEANMOBILITYWEEK per il suo focus a lungo termine sui modi di trasporto attivi come camminare e andare in bicicletta.

Malmö è la terza città più grande della Svezia e ha ottenuto il titolo per lo sforzo fatto in promuovere la mobilità pedonale trasformando una strada a traffico sostenuto in una zona car-free e lanciando un nuovo sistema di bike-sharing mettendo a disposizione 50 stazioni e 500 biciclette.

La scelta di chiudere un'intera strada al traffico ha inizialmente sollevato numerose polemiche, sopratutto da parte dei negozianti. "Con la chiusura della strada nessuno verrà più a comprare e l'economia della città ne risentirà pesantemente" è l'obiezione più riportata. Gli effetti invece sono opposti: con la chiusura al traffico la zona è diventata più vivibile, lo spazio si popola di pedoni, ciclisti e famiglie. In precedenza quello spazio era occupato da un numero elevato di utenti che però non si fermavano a contemplare la città nè tantomeno ad acquistare nei negozi. Erano di fretta e solo di passaggio.

Martin Cassini, di "Equality Street" porta invece l'esempio della sperimentazione condotta nella città di Londra a seguito di alcuni blackout tra il 2007 e il 2008.
"Lasciamo che tutti gli utenti della strada coesistano come pari in un unico, grande campo di gioco" dice Cassini. La sua visione è innovativa, quasi utopica.
Il concetto chiave è espresso nel suo esempio di una classica intersezione stradale semaforizzata. La sperimentazione consiste nello spegnere le lanterne semaforiche e lasciare che gli utenti stessi si auto-regolino per l'attraversamento dell'intersezione. Solo in questo modo si può diventare veramente consapevoli degli altri utenti che occupano la strada.

"I semafori ci costringono a togliere gli occhi dalla strada, una ricetta per il pericolo. Ci fermano quando potremmo attraversare, una ricetta per la rabbia. Costano una fortuna di installazione e manutenzione. Cosa accade quando si spegono le luci e siamo liberi di usare il nostro giudizio? Ci approcciamo con cautela e ci mescoliamo socialmente. Quando prospera la cortesia, la congestione sparisce". Queste le parole di Martin nella sessione della conferenza.

La domanda sorge spontanea: senza semafori non iniziamo a scontrarci l'uno con l'altro? No. Il mio interesse nell'evitare una collisione con te si specchia nel tuo interesse di evitare una collisione con me. Utilizzando le parole di una canzone di Paul McCartney, "The love you take is equal to the love you make".

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