Varsavia (Polonia)

 

Questo post racconta l'esperienza di un mobility manager all'estero. Analizza la città e i suoi sistemi di mobilità. Non è frutto di una ricerca o di uno studio, ma solo di osservazioni casuali ed impressioni. Prendetela per quel che è. Usate pure i commenti per arricchire!

In sintesi

Voto: 6,5

In generale Warsawa non brilla per la sostenibilità della sua mobilità. Direi che è una città "normale" che sta cercando di fare qualcosa. Ma con molta calma. Mi ricorda un po' Torino o Milano.


 

Autobus, Tram e Metropolitana

Voto: 8

La rete degli autobus è capillare e ogni angolo della città è ben servito a qualunque ora del giorno e della notte. I nightbus passano tutti i giorni della settimana e per tutta la notte, e sono utilizzatissimi.

Gli autobus e i tram diurni sono anche ragionevolmente frequenti (10-15 minuti di attesa), spesso affollati. Ma nulla di tragico, si gira bene la città con i mezzi pubblici.

Molti mezzi sono stati rinnovati di recente (anche con qualche contributo dell'EU), per cui si viaggia quasi sempre su autobus nuovi e tram avveniristici.

Impressionante la velocità dei mezzi e la distanza tra le fermate. Entrambe molto più elevate che in Italia.

Tutti i mezzi sono ad orario, anche in città. Tutte le fermate (anche le più sperdute) riportano l'orario, e gli orari sono rispettati al secondo! Invece non ci sono mappe del trasporto alle fermate (né negli hotel o negli uffici turistici).

Esiste anche una rete express, per cui alcuni bus saltano le fermate per aumentare la velocità commerciale.

Da Imitare

Fermate distanti e autobus molto veloci, linee express

Da dimenticare

Non ci sono mappe dei trasporti alle fermate, facile perdersi.

Treni

Voto: 8

Non ho usato molto il treno durante il mio soggiorno. Le stazioni assomigliano molto alle nostre: sia nel look sia nel personale: un po' abbandonate, tristi, non accoglienti.
Il treno che ho preso è nuovo ed efficiente. puntualissimo e pulito. I binari e i marciapiedi dell'intera linea rinnovati (ma questo forse dipende dagli Europei di Calcio).

Si dice che la stazione centrale di Warszawa sia stata costruita in fretta e furia per una visita ufficiale di Bresnew negli anni 50. Visita più volte rimandata perchè aveva paura dell'aereo e non trovava mai il tempo di fare il lungo viaggio in treno.
I burocrati polacchi costruirono la stazione con le più avveniristiche tecnologie provenienti da tutta Europa: le porte scorrevoli dal Belgio, i soffitti sospesi dall'Olanda, etc. Pochi mesi dopo la visita la stazione ha cominciato a cadere a pezzi, le porte sono state bloccate perchè si rompevano spesso...e così è stata trascurata e decadente fino agli Europei di Calcio 2012.

La stazione minore in cui ho preso il treno (GDANSKA) è anche stazione della metropolitana (lo so che non è un'idea così originale, ma a Torino Lingotto o a Collegno, ad esempio, non ce l'abbiamo fatta :-).

Da imitare

Gli interscambi facili all'interno delle stazioni

Da dimenticare

La sportellista scortese che non parla inglese ed è insofferente ad ogni domanda.

Bici

Voto: 5

Warszawa non è propriamente una città ciclabile. Si notano alcuni interventi recenti (grandi boulevard con piste ciclabili, introduzione del bike sharing), ma i ciclisti non sono molti, né la città li accoglie con particolare attenzione.

Non ho visto posteggi per biciclette alle stazioni, né una rete organica e capillare di piste ciclabili (ma qualche pezzo qua e là).

Sorprendentemente, si vedono più bici in periferia rispetto al centro.

Una parola va spesa per il nuovo sistema di Bike Sharing (credo sia stato installato ad inizio 2012). Pare efficiente (non l'ho usato). Soprattutto dev'essere molto più economico di quello italiano: invece di avere tante paline intelligenti, ogni stazione di Bike Sharing ha un totem intelligente che distribuisce le chiavi, e le bici e i porta-bici normali. In pratica ritiri e restituisci il lucchetto.

Informazione e Smart-*

Voto: 6

L'informazione sull'uso dei trasporti pubblici e sui servizi presenta luci ed ombre.

Informazioni a bordo: Positivo il fatto che ogni bus sia dotato di display con l'indicazione delle fermate, della prossima fermata. Ogni bus (non qualcuno sì, qualcuno no).

Ogni bus ha anche un tabellone interno (aggiornato) con il percorso schematico che compie (immagino lo inserisca l'autista ogni volta che prende servizio su una linea).

I bus sono dotati di AVM e rispettano molto bene gli orari.

Le informazioni alle fermate sono modeste ma accurate (orario, linee, fermate, avvisi). Tutto c'è e sempre. Come dicevo prima: manca una cartina.

I bus e i tram hanno numeri messi con logica, e anche dopo pochi utilizzi si riesce a dedurre più o meno in che zona vada un bus (es: i “500” vanno verso sud, i “700” vanno fuori città e fanno capolinea in un certo piazzale, i “100” sono in centro, etc)

La lingua è il polacco: bisogna rassegnarsi, non c'è quasi nulla in Inglese.

I biglietti si possono comprare dal tabaccaio, a bordo (con i soldi giusti e senza disturbare l'autista), con SMS e smartphone.

Sul sito della ZTM ci sono due (!) route planners. Uno “proprietario”, sviluppato nell'ambito di un progetto interreg, ed uno esterno (credo sia una società che vende questo servizio a varie aziende di trasporto nel mondo, con APP, mappe interattive, etc). Entrambi funzionano bene, il secondo è più “moderno”.

Da imitare

Informazioni chiare sui bus e alle fermate. Su tutte.

Biglietti via sms, smartphone, a bordo

Da dimenticare

Poche informazioni in inglese

Manca una cartina facile da reperire e da portarsi dietro.

Urbanistica

Voto: 4

Seguendo uno stereotipo, si potrebbe dire che lo sviluppo urbanistico è quello tipico “post-sovietico”.

Già durante il regime i negozietti, le piccole vie, erano state spazzate via per lasciar posto ai palazzoni anonimi e ai “grandi magazzini”, grandi viali e piazzali enormi per le parate (e per il posteggio).

Con la caduta del regime si sono cambiate le insegne, restaurate e modernizzate le facciate, ma lo sviluppo della città è rimasto impostato in questo modo.

I vari quartieri hanno un “centro” che però è molto debole, un po' triste e periferico. Nel vero centro città si arriva in autobus o con i mezzi. Si cammina poco. I negozi sono standard ed hanno poca anima.

In periferia pullulano i centri commerciali, i discount e i brico. Spesso ben serviti dai mezzi (ma anche pieni di posteggi).

Le auto sono ovunque (anche nelle piazze storiche, nelle vie, nei posteggi in centro), e viene data sempre la priorità al traffico rispetto ai pedoni e alle bici. A volte si è costretti a fare lunghi giri a piedi per poter attraversare un viale (in Olanda, per esempio, i pedoni sono sempre agevolati, gli automobilisti aspettino). Spesso le auto sono posteggiate sui marciapiedi, corrono veloci (anche 80 o 90Km/h in centro città) e girano con il rosso al semaforo.

Da imitare

Poco

Da dimenticare

I grattacieli delle varie multinazionali, hotel e banche in costruzione ovunque nella zona dell'east-end.

Mobilità pensata per le auto e i mezzi pubblici, non per pedoni e ciclisti.


 

Aree Industriali

Voto: ?

Non ho visto moltissimo. Ma tutte le aree industriali che ho visto erano servite da bus. Pochissime avevano le piste ciclabili ed i posteggi per le bici. Camminare era possibile, ma sgradevole.


 

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